Giovanni 1
Buona Notizia
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La vera luce
che illumina ogni uomo stava venendo nel mondo.
Egli era nel
mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, ma il mondo non l'ha conosciuto. È
venuto in casa sua e i suoi non l'hanno ricevuto; ma a tutti quelli che
l'hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventar figli di Dio: a quelli, cioè,
che credono nel suo nome; i quali non sono nati da sangue, né da volontà
di carne, né da volontà d'uomo, ma sono nati da Dio.E la Parola è
diventata carne e ha abitato per un tempo fra di noi, piena di grazia e di
verità; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come di unigenito dal
Padre.
(Giovanni
1:9-12)
Egli venne
come testimone per rendere testimonianza alla luce, affinché tutti
credessero per mezzo di lui.
Egli stesso
non era la luce, ma venne per rendere testimonianza alla luce.
(Giovanni
1:7-8)
Questa è la testimonianza
di Giovanni, quando i Giudei mandarono da Gerusalemme dei sacerdoti e dei
Leviti per domandargli: "Tu chi sei?"
Egli confessò
e non negò; confessò dicendo: "Io non sono il Cristo".
Essi gli
domandarono: "Chi sei dunque? Sei Elia?" Egli rispose: "Non lo
sono". "Sei tu il profeta?" Egli rispose: "No". Essi
dunque gli dissero: "Chi sei? affinché diamo una risposta a quelli che ci
hanno mandati. Che dici di te stesso?" Egli disse: "Io sono la voce
di uno che grida nel deserto: "Raddrizzate la via del Signore", come
ha detto il profeta Isaia".
(Giovanni
1:19-23)
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Il termine Vangelo ha il
significato di buona notizia.
Il punto è... mi serve
ricevere una buona notizia? Ovvero, credo davvero che sia un qualcosa rivolto a
me?
Una buona notizia la si
spera e la si cerca con tutte le proprie forze solo nel momento in cui si
riconosce davvero che senza di essa dolori e sofferenze prenderebbero le redini
della nostra vita. La notizia di una cura per una malattia, ad esempio, di un nuovo
incarico di lavoro che permetterà alla nostra famiglia di arrivare a fine mese
senza troppi problemi, di una ritrovata amicizia che stava andando a rotoli...
La triste verità è che
troppo spesso pensiamo di non avere bisogno di Cristo proprio perché non
vogliamo ammettere la gravità della nostra situazione e la nostra debolezza di
fronte a tutto ciò che è attorno a noi.
Preferiamo piuttosto
trovare rifugio in una manciata di buoni comportamenti per mettere a posto la
coscienza o nelle amicizie che ci promettono forti e facili emozioni che
riempiano il vuoto che abbiamo dentro di noi.
Nel vangelo di Giovanni,
fin dai primi versetti, tutto questo è messo bene in chiaro: una traduzione più
letterale del v.11 dice Egli (la Luce
= la Parola = Cristo) è venuto presso ciò
che è suo, e quelli che sono suoi non l’hanno ricevuto.
E allora verrà naturale
chiedersi: la buona notizia dove la si trova e, soprattutto, di cosa si tratta?
L’evidenza di quanto questo
messaggio sia personale e rivolto al singolo è la contrapposizione con un mondo
che rifiuta di accogliere Cristo nel proprio cuore e di voler appartenerGli (Giovanni 1:11).
Ma allora cosa significa
essere Figlio di Dio (o essere adottati da Dio)? Forse non c’è nulla di più
complicato da spiegare. Essere Figlio di Dio non significa seguire una ricetta
standard, ma è il risultato di un rapporto intimo e sincero con Dio, una
conoscenza nutrita e accresciuta giorno per giorno e, soprattutto, personale.
In Giovanni 1 si vede che
un Figlio di Dio è colui che ha ricevuto Cristo come luce della propria vita
Ecco, io sto
alla porta e busso: se qualcuno ascolta la mia voce e apre la porta, io entrerò
da lui e cenerò con lui ed egli con me. (Apocalisse 3:20)
Essere figli di Dio è un
privilegio e un diritto (e un diritto, come tale, non può esserci sottratto) ottenuto
per grazia da Dio che, per primo, ci ha amati e voluti:
avendoci
predestinati nel suo amore a essere adottati per mezzo di Gesù Cristo come suoi
figli, secondo il disegno benevolo della sua volontà,
a lode della
gloria della sua grazia, che ci ha concessa nel suo amato Figlio. (Efesini 1:5,6)
mediante la fede in Cristo.
perché siete
tutti figli di Dio per la fede in Cristo Gesù (Galati 3:26)
Un’altra caratteristica dei
Figli di Dio che è la necessità e il desiderio di dare testimonianza della luce che è in loro (Giovanni 1:19-23).
Ed
è naturale! Quanto è più bello poter condividere un dono così magnifico e
gratuito con una sempre più grande comunità di persone!
Porgi orecchio, SIGNORE, e rispondimi, perché io sono
povero e bisognoso.
Proteggi l'anima mia, perché ti amo. Dio mio, salva il
tuo servo che confida in te!
Abbi pietà di me, Signore, perché io grido a te tutto
il giorno.
Rallegra l'anima del tuo servo, perché a te, Signore,
io elevo l'anima mia.
Poiché tu, o Signore, sei buono, pronto a perdonare, e
misericordioso verso quanti t'invocano.
(Salmo 85:1-5)
Vuoi provare anche tu la gioia
di essere chiamato Figlio da Dio?
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