sabato 26 gennaio 2013

Giovanni 9, Ne vale la pena?


Giovanni 9

Ne vale la pena?

__________________________________________________________


Joh 9:1  E passando vide un uomo ch'era cieco fin dalla nascita. 
Joh 9:2  E i suoi discepoli lo interrogarono, dicendo: Maestro, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco? 
Joh 9:3  Gesù rispose: Né lui peccò, né i suoi genitori; ma è così, affinché le opere di Dio siano manifestate in lui. 
Joh 9:4  Bisogna che io compia le opere di Colui che mi ha mandato, mentre è giorno; la notte viene in cui nessuno può operare. 
Joh 9:5  Mentre sono nel mondo, io son la luce del mondo. 

(Giovanni 9:1-5)
__________________________________________________________



Nel capitolo 9 del Vangelo di Giovanni ci viene presentato un uomo sofferente, un uomo che, pur avendo una famiglia, era stato abbandonato. Solo e incapace di provvedere a sé stesso per via della sua cecità, era costretto ogni giorno a umiliarsi davanti a coloro che lo disprezzavano e ad elemosinare quei pochi spiccioli per sopravvivere (Giovanni 9:8): era un reietto.
Un giorno come gli altri, un uomo si fermò a guardarlo mentre le persone che lo accompagnavano, come erano tutti soliti fare, si chiedevano, probabilmente sentendosi migliori, quale fosse stata la sua colpa per aver ricevuto da Dio un tale castigo. Diversamente da tutti però l’uomo si avvicinò al cieco. Spalmatogli fango sugli occhi, lo mandò a lavarsi; il cieco tornò vedendoci (Giovanni 9:7).
Tutti rimasero esterrefatti, alcuni ipotizzarono addirittura che non fosse lui quello che ogni giorno vedevano a mendicare ai bordi della strada. Lui per primo era sconvolto e non era riuscito a realizzare chi fosse quel Gesù che aveva operato il miracolo (lo indica come quell'uomo che si chiama Gesù):

Egli rispose: Quell'uomo che si chiama Gesù fece del fango, me ne spalmò gli occhi e mi disse: Vattene a Siloe e lavati. Io quindi sono andato, e mi son lavato e ho ricuperato la vista. Ed essi gli dissero: Dov'è costui? Egli rispose: Non so.
(Giovanni 9:10-12)

Forse anche noi eravamo soli e malati fino a quel giorno (magari quel giorno è oggi!!)  in cui Gesù è arrivato da noi chiedendoci solo di riporre fiducia in lui per guarire. Abbiamo forse scelto di rimanere malati e soli su quel marciapiede accontentandoci di sopravvivere con l’elemosina?
Oppure quel giorno è arrivato, ma a chi ci domanda cosa ci abbia guariti forse abbiamo paura di rispondere, magari per le conseguenze che questo porterebbe nella nostra vita. Anche per noi Gesù diventa un’ombra sfocata e lontana, “quell’uomo” che una volta abbiamo conosciuto?



Proseguendo nel testo scopriamo che la guarigione era avvenuta di Sabato e i farisei vollero interrogare l’uomo sull'avvenimento poiché quello che era successo li aveva lasciati sgomenti e nel dubbio: Se Gesù aveva operato la guarigione di Sabato, giorno sacro e inviolabile, e aveva dunque violato la Legge, come era possibile per Lui compiere miracoli, i quali possono venire solo da Dio? (Giovanni 9:16)
L’uomo che era stato cieco intanto aveva maturato la consapevolezza che Gesù fosse un profeta di Dio.

I farisei non vollero credergli: si rivolsero alla famiglia dell’uomo che era cieco, quella stessa famiglia che lo aveva abbandonato per la strada per via della cecità che era una vergogna per il nome della casa. Ancora una volta i genitori scelsero di voler difendere la propria posizione dentro alla sinagoga e nella città (Giovanni 9:21-22) e abbandonano il figlio: 

Per questo dissero i suoi genitori: Egli è d'età, domandatelo a lui.
                                            (Giovanni 9:23)

I farisei richiamarono allora l’uomo che era stato cieco rendendo evidente la loro reale intenzione di voler condannare Gesù più di ogni altra cosa:

[...] e gli dissero: <<Dà gloria a Dio! Noi sappiamo che quell'uomo è un peccatore>>
(Giovanni 9:24)

La loro brama di eliminare lo scomodo Gesù era tale da renderli ciechi di fronte a quei dubbi che avevano animato le loro discussioni fino a qualche istante precedente (confronta Giovanni 9:16 !!).

Quell'uomo rispose e disse loro: Questo poi è strano: che voi non sappiate di dove sia; eppure, m'ha aperto gli occhi! Si sa che Dio non esaudisce i peccatori; ma se uno è pio verso Dio e fa la sua volontà, quello egli esaudisce.
Da che mondo è mondo non s'è mai udito che uno abbia aperto gli occhi ad un cieco nato.
Se quest'uomo non fosse da Dio, non potrebbe far nulla.
(Giovanni 9:30-33)

Nonostante sapesse ciò a cui sarebbe andato incontro, quell'uomo sostenne davanti a tutti che Gesù fosse un uomo che faceva la volontà di Dio, un uomo giusto (nota bene la progressione nel realizzare chi fosse davvero Gesù: quell'uomoprofetafa la volontà di Dio). Per questo venne insultato, ritenuto inferiore perché nato nel peccato a motivo della cecità di cui aveva sofferto fino a quel giorno, ed infine cacciato dalla sinagoga (nella cultura del tempo questo equivaleva ad essere banditi dalla società).

Sì, l’uomo è guarito e ora può vedere, ma a che prezzo? Dal marciapiede della città è passato a essere buttato fuori dalla città. La vista lo ha reso ancora più solo: ne è valsa veramente la pena?
Anche io a volte mi sono sentito chiudere delle porte in faccia da coloro che combattevano con tutto la loro forza il fatto che Gesù potesse veramente avermi guarito dal peccato che per tutta la vita mi aveva solo dato solitudine e sofferenza. E a volte questi abbandoni lasciano delle ferite dolorose nella nostra vita. Si può perfino arrivare a chiedersi quanto valga la pena di seguire il Signore se poi ci viene garantito che soffriremo (vedi anche in Giovanni 16:1-4, Filippesi 1:29).

Ma Gesù, udito che l’uomo era stato cacciato, andò da lui. Quando tutti se ne erano andati dalla vita di quell'uomo, Gesù era là. E Gesù gli rivelò di essere il Cristo mandato da Dio a guarire la sua vita, a salvarlo e a consolarlo. E quell'uomo, completamente ripieno di questo amore che nessuno gli aveva mai mostrato, si inginocchiò e l’adorò.
Pochi passi più in là c’erano quegli stessi farisei che lo avevano cacciato, convinti di non avere bisogno di nessun aiuto, i soli realmente ciechi davanti a quello che avveniva davanti ai loro occhi.

A volte chiudiamo gli occhi anche noi? Davanti alle difficoltà e alle esclusioni ci chiediamo se ne valga la pena? Cristo non si è mai tirato indietro per noi ma pur di salvarci è stato abbandonato, umiliato e ucciso.
Noi stessi gli avevamo voltato le spalle, ma lui non l’ha mai fatto, anzi è sempre rimasto lì appena un passo indietro a noi a raccoglierci quando crollavamo e a riempirci del suo amore per noi.  

Sì, ne vale la pena.

[..] e chiamati gli apostoli, li batterono, e ordinarono loro di non parlare nel nome di Gesù, e li lasciarono andare. Ed essi se ne andarono dalla presenza del Sinedrio, rallegrandosi d'essere stati reputati degni di esser vituperati per il nome di Gesù.
E ogni giorno, nel tempio e per le case, non ristavano d'insegnare e di annunziare la buona novella che Gesù è il Cristo.
(Atti 5:40-42)

Nessun commento:

Posta un commento