domenica 10 marzo 2013

Giovanni 11, Io sono la Resurrezione e la Vita


Io sono la Resurrezione e la Vita

Giovanni 11

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Joh 11:17  Gesù dunque, arrivato, trovò che Lazzaro era già da quattro giorni nel sepolcro. 
Joh 11:18  Or Betania distava da Gerusalemme circa quindici stadi, 
Joh 11:19  e molti Giudei erano andati da Marta e Maria per consolarle del loro fratello. 
Joh 11:20  Come Marta ebbe udito che Gesù veniva, gli andò incontro; ma Maria stava seduta in casa. 
Joh 11:21  Marta dunque disse a Gesù: "Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto; 
Joh 11:22  e anche adesso so che tutto quello che chiederai a Dio, Dio te lo darà". 
Joh 11:23  Gesù le disse: "Tuo fratello risusciterà". 
Joh 11:24  Marta gli disse: "Lo so che risusciterà, nella risurrezione, nell'ultimo giorno". 
Joh 11:25  Gesù le disse: "Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; 
Joh 11:26  e chiunque vive e crede in me, non morirà mai. Credi tu questo?" 
Joh 11:27  Ella gli disse: "Sì, Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio che doveva venire nel mondo". 
Joh 11:28  Detto questo, se ne andò, e chiamò di nascosto Maria, sua sorella, dicendole: "Il Maestro è qui, e ti chiama". 
Joh 11:29  Ed ella, udito questo, si alzò in fretta e andò da lui. 
Joh 11:30  Or Gesù non era ancora entrato nel villaggio, ma era sempre nel luogo dove Marta lo aveva incontrato. 
Joh 11:31  Quando dunque i Giudei, che erano in casa con lei e la consolavano, videro che Maria si era alzata in fretta ed era uscita, la seguirono, supponendo che si recasse al sepolcro a piangere. 
Joh 11:32  Appena Maria fu giunta dov'era Gesù e l'ebbe visto, gli si gettò ai piedi dicendogli: "Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto". 
Joh 11:33  Quando Gesù la vide piangere, e vide piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, fremette nello spirito, si turbò e disse: 
Joh 11:34  "Dove l'avete deposto?" Essi gli dissero: "Signore, vieni a vedere!" 
Joh 11:35  Gesù pianse. 
Joh 11:36  Perciò i Giudei dicevano: "Guarda come l'amava!" 
Joh 11:37  Ma alcuni di loro dicevano: "Non poteva, lui che ha aperto gli occhi al cieco, far sì che questi non morisse?" 
Joh 11:38  Gesù dunque, fremendo di nuovo in sé stesso, andò al sepolcro. Era una grotta, e una pietra era posta all'apertura. 
Joh 11:39  Gesù disse: "Togliete la pietra!" Marta, la sorella del morto, gli disse: "Signore, egli puzza già, perché siamo al quarto giorno". 
Joh 11:40  Gesù le disse: "Non ti ho detto che se credi, vedrai la gloria di Dio?" 
Joh 11:41  Tolsero dunque la pietra. Gesù, alzati gli occhi al cielo, disse: "Padre, ti ringrazio perché mi hai esaudito. 
Joh 11:42  Io sapevo bene che tu mi esaudisci sempre; ma ho detto questo a motivo della folla che mi circonda, affinché credano che tu mi hai mandato". 
Joh 11:43  Detto questo, gridò ad alta voce: "Lazzaro, vieni fuori!" 
Joh 11:44  Il morto uscì, con i piedi e le mani avvolti da fasce, e il viso coperto da un sudario. Gesù disse loro: "Scioglietelo e lasciatelo andare". 


(Giovanni 11:17-44)
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Il miracolo della resurrezione di Lazzaro è uno dei più noti e forse ciò è dovuto al fatto che va a toccare una delle più grandi paure dell'uomo: la morte.
Cosa succederà dopo? Dove andremo? Esiste qualcosa? Queste sono alcune delle domande che più tormentano nell'intimo le persone attorno a noi e, spesso, per la paura della risposta, si preferisce non parlarne.
La morte è un qualcosa di inevitabile: a volte siamo in grado di rimandarla con medicine e precauzioni, ma sempre e solo temporaneamente. E' un nemico invincibile per noi.
Ed ecco perchè è così sconvolgente il pensiero che vi sia qualcuno che possa definirsi Signore anche sulla Morte.
Gesù si trovava dall'altra parte del Giordano (Giovanni 10:40) rispetto a Gerusalemme quando venne raggiunto da un messaggio da parte di due sorelle, Marta e Maria di Betania (Maria la si incontrerà nuovamente in Giovanni 12, come grande esempio di fede e amore per il Signore), che riferiva della grave malattia di cui soffriva loro fratello Lazzaro.
In questi pochi versetti scopriamo il profondo rapporto di amore che legava il Signore Gesù a Lazzaro e alle due sorelle (Giovanni 11:5), e ci viene anche presentata anche la totale fiducia che queste due donne hanno riposto in Cristo come unico in grado di salvare la vita a loro fratello.

Gesù fa qualcosa di sconcertante e apparentemente in contro-senso rispetto quello che abbiamo appena detto: se amassi davvero una persona e sapessi che questa persona sta passando un periodo difficile allora accorrerei ad aiutarla, a maggior ragione se io sapessi di poter essere l'unico farlo. Nel testo invece, nonostante l'amore che Lo legava a Lazzaro e alle sorelle, leggiamo che Gesù scelse di rimanere nel posto dove si trovava per altri due giorni (Giovanni 11:6).
Improvvisamente comunica ai discepoli (di cui non troviamo riportata nessuna sorpresa del precedente comportamento di Gesù) di voler partire per tornare in Giudea da Lazzaro. Sono sconcertati: dalla reazione e dalla loro opposizione a questa scelta possiamo intuire che essi ritenessero saggio il non andare ad assistere Lazzaro poiché ciò avrebbe messo in pericolo la vita loro e del loro maestro, che i Giudei volevano lapidare: questo era il vero motivo per cui non si erano scandalizzati riguardo la precedente decisione di Gesù di non partire.

Gesù però non si lascia tentare dalla comodità e dalla sicurezza del luogo in cui si trova. La strada che deve percorrere è stata segnata da Dio, è illuminata e chiara davanti a Lui, ed Egli sa che agendo secondo la volontà del Padre nessun ostacolo potrà essere abbastanza grande da farlo inciampare 

I discepoli gli dissero: "Maestro, proprio adesso i Giudei cercavano di lapidarti, e tu vuoi tornare là?" 
Gesù rispose: "Non vi sono dodici ore nel giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa, perché vede la luce di questo mondo; 
ma se uno cammina di notte, inciampa, perché la luce non è in lui". 

(Giovanni 11:8-10)

Vediamo la contrapposizione tra Gesù e Tommaso, un uomo che ha bisogno di prove per credere, pronto a vedere il lato negativo, i pericoli e le delusioni (Giovanni 11:16). E io credo di essere molto differente da Tommaso?
Quello a cui ci troviamo di fronte è un bivio. La strada che Dio ci chiede di percorrere per la sua gloria a volte richiede dei sacrifici. Quante volte rinuncio a fare ciò che mi viene chiesto da Dio perché penso di non potercela fare e prendo la mia debolezza come scusa per giustificarmi?


Gesù, come aveva pre-annunciato ai discepoli, trovò che Lazzaro era morto da ormai quattro giorni (Giovanni 11:17) quando arrivò a Betania (dal luogo in cui si trovava, al di là del Giordano, serviva una mezza giornata di cammino per arrivare a Betania).

In casa di Maria e Marta c'erano molti Giudei venuti da Gerusalemme per consolarle del loro lutto, ma quando Gesù si presenta, Marta gli corre incontro, non per dargli la colpa del mancato intervento e per non aver guarito il fratello. Marta riconosce che egli è santo di Dio, il Cristo,  degno di aadorazione: sa che Dio non gli negherebbe nessuna cosa Egli gli chieda.
Gesù si mostra allora a lei in tutta la sua gloria.

Gesù le disse: Io son la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muoia, vivrà;
e chiunque vive e crede in me, non morrà mai. Credi tu questo?
(Giovanni 11:26)

Gesù le si rivela come sorgente stessa della vita e della resurrezione, come unico in grado di dominare e sconfiggere definitivamente la morte, conseguenza del peccato di ribellione da Dio. Gesù è in grado di sconfiggere questo nemico di cui abbiamo paura più di ogni altra cosa!
Che sospiro di sollievo e quanta speranza avrà invaso in quel momento la vita di Marta! Che liberazione, dall'angoscia e dalla sofferenza terribile che aveva provato per la morte del fratello!
Marta corse subito dalla sorella che lasciò anch'essa gli ospiti per andare a gettarsi adorante ai suoi piedi. Riunita a Gesù non riesce a trattenere le lacrime per il fratello. Gesù non riesce a non piangere tanto è il dolore che prova per la morte di Lazzaro e nel vedere  il cuore straziato delle due donne.

Tra i giudei attorno non possiamo non vedere l'atteggiamento contrastante tra quelli che riconoscono quanto fosse forte l'amore di Gesù per quelle persone (tanto da rischiare di essere catturato e lapidato) e quelli che lo criticano perchè non aveva operato nessun miracolo per salvare Lazzaro dalla morte.

Gesù allora fa rimuovere la pietra del sepolcro e fa quello che ancora nemmeno Marta riesce ad aspettarsi: chiama Lazzaro fuori dal sepolcro, resuscitandolo e mostrando davvero a tutti la gloria di Dio e confermando senza più alcun dubbio per nessuno che Egli era il Messia, l'Unto mandato da Dio per salvare e riportare alla Vita il suo popolo.
Davanti a questo ognuno fu messo alla prova. Molti credettero in Lui, ma altri accorsero a raccontare il fatto ai farisei i quali si resero perfettamente conto di ciò che era avvenuto e che in tanti lo avrebbero seguito provocando una reazione di repressione da parte dei Romani. Con questa scusa essi scelsero deliberatamente di rifiutare a Gesù il loro cuore e decisero di ucciderlo.

Ogni giorno Gesù ci mostra sempre di più chi Egli sia. Quello che desidera per noi è che lasciamo che Egli entri nel nostro cuore per salvarci dalla condanna che pende sul nostro capo a motivo della nostra ribellione. E ogni giorno Egli ci mette davanti a questa scelta con nuove prove di quanto Dio ha fatto per noi, di quanto ci ami e ci desideri. Gesù ci ha rivelato di essere l'unica soluzione ad ogni nostra preoccupazione, persino alla morte. Non riusciamo nemmeno a immaginare quanto Egli abbia fatto e sofferto per noi.


Se non l'hai ancora fatto Gesù ti chiama anche oggi ancora una volta a fare la tua scelta. Se, come Marta, lo hai già riconosciuto come Figlio di Dio, allora rallegrati perchè hai visto davvero la gloria di Dio nella tua vita: anche tu sei stato resuscitato dalla morte per il grande amore di Gesù e le lacrime che Egli ha versato per te.


Gesù pianse. Perciò i Giudei dicevano: "Guarda come l'amava!" [...]
Tolsero dunque la pietra. Gesù, alzati gli occhi al cielo, disse: "Padre, ti ringrazio perché mi hai esaudito.
Io sapevo bene che tu mi esaudisci sempre; ma ho detto questo a motivo della folla che mi circonda, affinché credano che tu mi hai mandato".
Detto questo, gridò ad alta voce: "Lazzaro, vieni fuori!"
(Giovanni 11:35,42-43)

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